Guida alle analisi dei terreni

Le informazioni che si possono ricavare dalle analisi dei terreni sono indispensabili per razionalizzare la concimazione e migliorare la fertilità.
Per raggiungere lo scopo si dovrà effettuare
un campionamento accurato, applicare metodiche di laboratorio tarate agronomicamente ed interpretare correttamente i risultati

Servizio Agronomico ABI


Laboratorio analisi C.I.S.A.C.
assorbimento atomico e spettrofotometro UV/VIS

Le richieste di analisi dei terreni da parte degli agricoltori Italiani sono notevolmente incrementate negli ultimi anni, sia per l’esigenza di concimare in modo più adeguato, sia grazie ad alcune regioni che ne hanno promosso l’utilizzo e sia per l’emanazione di regolamenti comunitari che richiedono di allegare il certificato di analisi alla domanda di adesione.
Avendo la necessità di effettuare una analisi del terreno per scopo agronomico, è bene seguire attentamente alcune operazioni che possono risultare di fondamentale importanza per ottenere informazioni valide. In particolare si dovrà effettuare un campionamento accurato, servirsi di un laboratorio che garantisca l’utilizzo di me-todiche ufficiali e ottenere una valida interpretazione dei risultati da parte di un tecnico qualificato.


FIG. 1 MODO DI PROCEDERE NEL PRELIEVO DI CAMPIONI DI TERRENO





Campionamento

Il prelevamento di campioni di terreno da sottoporre ad analisi, deve essere effettuato con la massima attenzione, seguendo le indicazioni riportate in fig. 1. Campioni prelevati frettolosamente, con attrezzature non adeguate, hanno generalmente scarsa rappresentatività, pertanto l’indicazione analitica che ne deriva non sarà attendibile. Pereffettuare correttamente il prelevamento di campioni di terreno si consiglia di operare nel modo seguente:
- procurarsi una sonda campionatrice in grado di prelevare carote di 4-6 cm. di diametro.
- ogni campione, secondo le indicazioni del D.M. 11/5/1992 relativo ai metodi ufficiali di analisi chimica del suolo, se prelevato su superfici fino a 2 Ha, dovrà essere composto da almeno 15 prelievi (carote), procedendo a croce o a zig-zag sull’intera area oggetto di campionamento.
Campionamenti su superfici superiori ai 2 Ha, che francamente sconsigliamo, secondo le indicazioni dello stesso D.M. dovrebbero prevedere almeno 6 prelievi per Ha (Es. 3Ha = 18 prelievi; 4 Ha = 24 prelievi ).






FIG. 3 TRIANGOLO PER IL CALCOLO DELLA TESSITURA
 


- la profondità di prelievo, per la maggior partedelledeterminazionichimico-fisiche, deve estendersi al profilo normalmente interessato dalle lavorazioni (30-50 cm.). Per l’azoto minerale la profondità di prelievo dovrebbe essere estesa fino a 90-100 cm., in quanto questo elemento essendo poco trattenuto dai colloidi può raggiungere no-tevoli profondità, tuttavia per motivi prati-ci si campionano normalmente i primi 50 cm. di terreno. L’epoca ottimale di prelievo per le analisi chimico-fisiche è il periodo estivo o autunnale, campionando i terreni dopo la raccolta dei prodotti (Es. stoppie di fru-mento, mais o soia), prima di effettuare concimazioni organiche o minerali. Su tali campioni possono essere dosati in modo attendibile elementi quali: azoto tota-le,fosforoassimilabile, potassio scambiabile ed altri macro e microelementi. Per la valutazione dell’azoto assimilabile (nitrico e ammoniacale) è consigliabile prelevare i campioniinprossimitàdellasemina,inquanto campionamenti troppo anticipati potrebbero fornire valori di scarsa attendibilità a causa delle rapide variazioni che l’azoto assimilabile può subire per dilavamento e attività microbica (immobilizzazione, mineralizzazione o denitrificazione).

PRINCIPALI DETERMINAZIONI E METODI ANALITICI
Le determinazioni analitiche più frequentemente richieste sui campioni di terreno a scopo agronomico sono riportate in fig. 2. Nella stessa tabella vengono indicati i metodi di analisi, le unità di misura di espressione dei risultati ed i livelli di disponibilità. Come si può notare per i giudizi di disponibilità sono stati considerati due possibilità per ogni livello (es. scarso o basso, elevato o eccessivo) in funzione del fatto che l’elemento in esame possa provocare tossicità o solo consumo di lusso.
Precisiamo che i metodi analitici indicati sono previsti dal D.M. 11 maggio 1992, relativo ai metodi ufficiali di analisi chimica del suolo.


FIG. 2 PRINCIPALI ANALISI DA EFFETTUARE
TIPO ANALISI METODO UNITA’ LIVELLI DISPONIBILITA’
MISURA SCARSO SUFFICIENTE ELEVATO
BASSO MEDIO ECCESSIVO
PH Sospensione in acqua —— <6,0 6,1 - 7,9 > 7,9
CALCARE Gasvolumetrico CaCO3 % < 10 11 - 25 > 25
CALCARE ATTIVO Drouineau CaCO3 % < 2 2 - 5 > 5
CONDUCIBILITA’ Sospensione in acqua 1:5 ms/cm < 0,3 0,3 - 0,6 > 0,6
CONDUCIBILITA’ Pasta satura ms/cm < 2 2 - 4 > 4
SOSTANZA ORGANICA Wallkley & Black % < 2 2 - 5 > 5
RAPPORTO C/N ————— —— < 9 9 - 11 > 11
CLORURI Sospensione in acqua 1:5 Cl mg/Kg < 10 10 - 20 > 20
CSC Scambio con Bario cloruro meq/100g < 10 10 - 20 > 20
AZOTO TOTALE Kjeldhal N g/Kg < 1,0 1,0 - 2,5 > 2,5
FOSFORO ASSIMILABILE Olsen P mg/Kg < 10 10 - 25 > 25
POTASSIO SCAMBIABILE Scambio con Acetato-NH4 K mg/Kg < 80 80 - 120 > 120
CALCIO SCAMBIABILE Scambio con Acetato-NH4 Ca g/Kg < 1,0 1,0 - 2,0 > 2,0
MAGNESIO SCAMBIABILE Scambio con Acetato-NH4 Mg mg/Kg < 50 50 - 150 > 150
SODIO SCAMBIABILE Scambio con Acetato-NH4 Na mg/Kg < 100 100 - 200 > 200
BORO SOLUBILE Acqua calda B mg/Kg < 0,3 0,4 - 1 > 1,0
RAME ASSIMILABILE Linsday & Norvell DTPA Cu mg/Kg < 1,0 1,0 - 2,0 > 2,0
FERRO ASSIMILABILE Linsday & Norvell DTPA Fe mg/Kg < 4,0 4,0 - 8,0 > 8,0
MANGANESE ASSIMILABILE Linsday & Norvell DTPA Mn mg/Kg < 2,0 2,0 - 4,0 > 4,0
ZINCO ASSIMILABILE Linsday & Norvell DTPA Zn mg/Kg < 1,0 1,0 - 2,0 > 2,0
ZOLFO ASSIMILABILE Scambio con bicarbonato-Na S mg/Kg < 10 10 - 20 > 20


FIG. 4 DISPONIBILITA' DEGLI ELEMENTI MINERALI IN RAPPORTO AL PH DEL TERRENO
 
Tessitura
Con questa analisi si determinano le tre frazioni granulometriche che compongono i terreni, sabbia (Ø > 0,2 mm), limo (Ø da 0,2 a 0,002 mm) e argilla (Ø < 0,002 mm). Dopo aver determinato la percentuale di sabbia, limo e argilla con un apposito triangolo (fig. 3) si procede alla classificazione del suolo. Conoscere la tessitura di un ter-reno è importante per la corretta applicazione di alcune pratiche agronomiche, qua-li:lavorazioni,sceltadellecolture,dosaggio di diserbanti residuali, calcolo di volumi irrigui.


Reazione (PH)
Il Ph misura la concentrazione degli ioni idrogeno presenti nella soluzione circolante. Se tale concentrazione è elevata si hanno valori di PH bassi (acidità), mentre per basse concentrazioni di ioni idrogeno si hanno valori di PH elevati (alcalinità).
Col variare del PH varia la disponibilità per le piante di molti elementi nutritivi (fig. 4) ed ogni specie agraria predilige intervalli di PH ben definiti.
Il PH della sospensione acquosa del terreno a volte non definisce bene la reazione del terreno in quanto parte degli ioni idrogeno possono essere trattenuti dai colloidi. In questi casi è consigliabile affiancare al PH in acqua, quello ottenuto con sali neutri (KCl) o con particolari soluzioni tampone. Calcare totale e attivo I carbonati di calcio e magnesio sono importanti costituenti del terreno, in quanto oltre a fornire il calcio e magnesio necessari per la nutrizione delle piante, neutralizzano gli eccessi di acidità minerale e organica, inoltre in particolare gli ioni calcio hanno un importante ruolo nel mantenimento della struttura del terreno. Agli effetti positivi si contrappongon oquelli dovuti ad eccessi di calcare che portano ad innalzamento del PH (alcalinità costituzionale) e alla insolubilizzazione di fosforo e ferro. Maggiormente responsabile degli effetti negativi provocati dai carbonati è il calcare più fine e facilmente solubile, chiamato "calcare attivo", che se presente in quantità superiore al 4-5% può creare effetti negativi in particolare sulle colture arboree.

FIG. 5 RELAZIONE FRA PRODUZIONE E DISPONIBILITA' DI ELEMENTI NUTRITIVI

Gascromatografo
Sostanza organica
La sostanza organica è una componente molto importante del terreno in quanto influisce sulla struttura, sulla disponibilità di elementi nutritivi e sulla capacità di scambio.
Attraverso il processo di mineralizzazione della sostanza organica vengono resi disponibili per le piante notevoli quantità di elementi nutritivi, sia macro che micronutrienti.
Si comprende quindi la necessità di non depauperare con errate pratiche agronomiche le riserve del terreno, pertanto in mancanza di concimi organici si dovranno interrare i residui colturali, come paglie e stocchi.

Azoto totale
E’ indice della riserva azotata del terreno, pur tuttavia non essendo azoto disponibile per le piante il suo utilizzo nei programmi di fertilizzazione è di scarsa utilità. Per questo scopo notevolmente più attendibile è il livello di azoto assimilabile (nitrico + ammoniacale) che normalmente rappresen-ta solo 1% dell’azoto totale.


FIG. 6 BARBABIETOLA DA ZUCCHERO - ASPORTAZIONI INDICATIVE DI ELEMENTI MINERALI RELATIVI AD UNA PRODUZIONE DI RADICI DI 50-60 Ton/Ha A 14-16 °S e FOGLIE 30-35 Ton./Ha.
ELEMENTO SIMBOLO RADICI FOGLIE TOTALE
Macroelementi (Kg./Ha)
AZOTO N 90 - 110 80 - 100 170 - 210
FOSFORO P2O5 40 - 50 27 - 33 67 - 83
POTASSIO K2O 120 - 160 160 - 200 280 - 360
MAGNESIO MgO 35 - 45 33 - 39 68 - 84
ZOLFO S 22 - 28 19 - 23 41 - 51
SODIO Na 9 - 11 72 - 88 81 - 99
Microelementi (g./Ha)
BORO B 90 - 110 180 - 220 270 - 330
ZINCO Zn 130 - 170 80 -100 210 - 270
MANGANESE Mn 270 - 330 160 - 200 430 - 530
RAME Cu 18 - 22 18 - 22 36 - 44

Rapporto C/N
Il rapporto carbonio/azoto è un indice della mineralizzazione della sostanza organica, con un valore di equilibrio di circa 10. Valori di C/N inferiori a 9 indicano condi-zioni di perdita di sostanza organica e liberazione di azoto, mentre valori maggiori di 11 sono indice di perdite sia di sostanza organica sia di azoto.

Fosforo
La determinazione del fosforo assimilabile è una delle analisi di maggiore interesse agronomico, in quanto permette di verificare se il terreno è scarsamente o sufficien-temente dotato di questo importante ele-mento, frequentemente apportato con le concimazioni.
Data la netta prevalenza in Italia di terreni neutri o alcalini, il metodo che meglio si adatta per la determinazione della frazione assimilabile è quello di estrazione con bicarbonato (metodo Olsen). In molte zone Italiane la dotazione di fosforo negli ultimi 30-40 anni è mutata notevolmente, passando da terreni in prevalenza scarsamente dotati a suoli con maggioranza di dotazioni sufficienti o buone.

FIG. 7 PRODUZIONI E ASPORTAZIONI IN MACROELEMENTI DI ALCUNE COLTURE ERBACEE
COLTURE PRODUZIONE ASPORTAZIONI (Kg/Ha)
ton./Ha N P2O5 K2O
Frumento (granella) 6 119 47 31
Frumento (paglia) 4 18 11 81
Mais (granella) 10 143 59 33
Mais (stocchi) 15 53 30 203
Soia (granella) 4 235 60 80
Soia (steli) 6 80 25 60
Girasole 3,5 82 45 32
Riso 6 62 46 31
Patata 40 96 58 221
Pomodoro 50 85 50 187

Potassio
Il potassio è un elemento asportato in notevole quantità da molte colture agrarie, ma fortunatamente la maggior parte dei suoli Italiani risulta ben dotata di questo elemento, tanto che l’apporto di potassio è raramente necessario. Maggiormente a rischio per la mancanza di potassio sono i terreni sciolti, con basso contenuto in sostanza organica e bassa C.S.C. Per una corretta interpreta-zione dei valori analitici del potassio è importante che i livelli soglia di riferimen-to vengano modificati in rapporto alla C.S.C., ad esempio la soglia di 80 mg/Kg di K è ritenuta valida per C.S.C. di 15-20 meq/ 100g.,pertanto in terreni con valori di C.S.C. più elevati anche la soglia del potassio andrà opportunamente innalzata.

Magnesio, Calcio, Sodio
I livelli di magnesio del suolo vanno interpretati, analogamente al potassio in rapporto alla C.S.C., inoltre riveste una notevole importanza pratica il rapporto Mg/K che deve essere compreso tra 2 e 5. Per valori di Mg/K inferiori a 2 si dovrà apportare magnesio, mentre per valori superiori a 5 dovranno essere evitati apporti magnesiaci per non incorrere in carenze di potassio. Il calcio è normalmente abbondante nei terreni sub-alcalini o alcalini, mentre è frequentemente carente nei suoli acidi. Il sodio in piccola quantità è indispensabile alla vita delle piante, ma se presente in elevate quantità diviene tossico e compromette la struttura dei terreni, rendendoli asfittici ed impermeabili.

Boro
Il boro è un elemento minore molto importante per lo sviluppo delle colture. Maggiormente esposti alla carenza di boro sono i terreni sciolti e a scarso contenuto in sostanza organica. Valori di boro di 0,3-0,4 mg/Kg. sono considerati sufficienti, mentre valori superiori a 2 mg/Kg. possono essere tossici. Si dovrà pertanto fare attenzione a non eccedere in caso di apporti di boro.

Mineralizzatore e distillatori per Kjeldhal
Ferro, Manganese, Rame, Zinco
I microelementi cationici sono stati per lungo tempo poco considerati, in particolare in merito alla nutrizione delle colture erbacee, sottovalutando gli effetti negativi sulla produzione che questi possono provocare già a livelli di disponibilità solo di poco inferiori ai valori normali (sub-carenze). Bisogna inoltre considerare che nei suoli alcalini, con alto contenuto in calcare attivo e dotazioni di fosforo molto elevate la disponibilità di microelementi può diminuire notevolmente.
Il metodo più adatto per il dosaggio dei microelementi assimilabili nei suoli alcalini è quello di estrazione con DTPA (ac. Dietilen-triammino-pentacetico).

Salinità
La presenza di sali solubili nel terreno è utile alla nutrizione delle piante, tuttavia se la loro concentrazione diviene troppo ele-vata si determina una pressione osmotica nella soluzione circolante, tale da impedire alle piante l’assorbimento di acqua e nu-trienti.
Misurando la conducibilità degli estratti acquosi si può determinare il livello di salinità e le colture che meglio vi si adattano.

Cloruri
Analogamente al sodio con il quale è frequentemente associato, il cloro è utile se presente in piccole quantità, ma diviene nocivo già a livelli quantitativi superiori a 20 mg/Kg.
Particolare attenzione dovrà essere posta nell’uso di acque irrigue provenienti da pozzi in quanto in queste acque possono essere presenti notevoli quantità di cloruri e sodio che in breve tempo possono peggiorare la fertilità dei terreni.

FIG. 8 CERTIFICATO ANALISI TERRENI RILASCIATO DAL LABORATORIO C.I.S.A.C.
CERTIFICATO DI ANALISI
Il certificato di analisi è il documento con cui il laboratorio comunica all’agricoltore i risultati delle analisi, dovrà pertanto essere compilato con la massima chiarezza e riportare: nome dell’azienda, dati agronomici, profondità di campionamento, tipo di determinazioni, metodi utilizzati, unità di misura, ed un giudizio indicativo (scarso, sufficiente, elevato) sul livello del valore riscontrato (vedi fig. 8).

INTERPRETAZIONE
AGRONOMICA DEI RISULTATI
Interpretare correttamente i risultati delle analisi terreni significa integrare numerose informazioni, che oltre ai valori analitici dovranno considerare: condizioni ambientali, pratiche colturali, obiettivi produttivi e qualitativi che si vogliono conseguire.
Si comprende pertanto come l’intervento del tecnico specializzato sia indispensabile per interpretare correttamente i risultati, in particolare quando si tratta di correggere anomalie costituzionali del terreno che ne limitano o ne pregiudicano la fertilità. Purtroppo frequentemente l’interpretazione si limita a stabilire le dosi di concimi da apportare, calcolate con programmi più o meno attendibili, facendo perdere così all’analisi parte del suo valore agronomico.








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