ZUCCHERO: SALVA
LA PRODUZIONE ITALIANA DA SCURE BRUXELLES
Venerdi 23/02/2007
BRUXELLES
- E' salva la produzione di zucchero dell'Italia: la scure di Bruxelles si
abbatterà invece sui partner europei che non hanno rispettato gli impegni
assunti al momento della ristrutturazione del settore. Alla prova dei fatti
insomma, la Commissione europea ha riconosciuto che in Italia, ma anche in
Grecia e in Portogallo, il settore bieticolo-saccarifero
aveva tenuto parola e si era adeguato agli impegni presi, tagliando fino e
oltre il 50% della propria produzione.
Un risultato che capovolge la proposta iniziale di Bruxelles che puntava - di
fronte ad una ristrutturazione insufficiente del settore - a un ritiro del 12%
della produzione 2007-2008, indistintamente per tutti i partner dell'Ue, con l'obiettivo di sottrarre al mercato due milioni di tonnellate
di eccedenze. Per far valere i diritti dei produttori italiani, l'Italia ha
dovuto giocare in prima linea, con un lavoro di squadra portato avanti dal
ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali,
Paolo De Castro.
Il ministro, dopo l'annuncio della proposta della Commissione europea e poi del
voto nel Comitato Ue per la gestione dello zucchero,
ha tenuto ad esprimere "gratitudine e soddisfazione" per il risultato
ottenuto: "Grazie alla Commissione e a Mariann Fisher Boel - ha detto - che
hanno ben colto come l'Italia avesse già più che pienamente contribuito alla
riforma europea del settore bieticolo-saccarifero e
hanno espressamente escluso che il nostro Paese sia chiamato a nuovi
sacrifici".
Ai restanti produttori europei, che hanno ridotto la loro quota di produzione,
alla data del primo luglio
Gli astenuti sono stati Belgio, Lussemburgo, Polonia, Spagna, Repubblica Ceca e
Svezia. I restanti paesi, tra cui l'Italia, hanno votato a favore. Dopo il voto
del Comitato di gestione (che riunisce i rappresentanti dei 27 stati membri a
livello tecnico), il provvedimento sarà formalizzato la prossima settimana
dalla Commissione europea. In Italia lo scampato pericolo è stato accolto con
grande soddisfazione dalle organizzazioni agricole e cooperative italiane. Per
la Coldiretti il presidente Giorgio Marini ha parlato
"di decisione coerente della Commissione europea con l'impegno dell'Italia
nell'applicazione della riforma".