I PROVERBI SONO VECCHI, MA FRUTTO DI ESPERIENZE

LE BUGIE, INVECE, HANNO LE GAMBE CORTE

A  proposito della lettera di Anb e Cnb su Mauro Tonello

 

 

Leggendo il comunicato di Anb e Cnb, “Cavalieri bianchi, le contraddizioni di una grande organizzazione”, Pinocchio si sentirebbe un bugiardo dilettante.

E’ impressionante la pochezza di contenuti, per di più totalmente fasulli, del comunicato.

La società civile deve sapere come sono andate realmente le cose, perché ancora una volta c’è chi brilla per non dire la verità.   E’ successo con la chiusura della sede di Eridania, con la riforma Ocm zucchero e, oggi, con una manifestazione che, liberamente alcune organizzazioni hanno promosso e hanno fatto, senza interferenze alcuna da parte di nessun, tantomeno del sottoscritto che pure ha un suo parere in merito, come dirò di seguito.

In tutta la vicenda, la verità è che la Provincia di Ferrara ci ha chiamato al tavolo bieticolo saccarifero il 30 ottobre scorso, presenti il Comune e la Provincia con assessore all’Agricoltura e Presidente.

Dall’incontro è scaturita una richiesta d’incontro con il ministro ed un comunicato stampa, che in larghissima parte riprendeva le proposte fatte da Coldiretti, da cui emergeva chiaramente che per Pontelagoscuro si poteva cercare una soluzione con il subentro alla società SFIR di altri soggetti, privati e non.   Cosa che appunto avevamo proposto e che nessuno ha voluto affrontare in quella sede.

Alla fine della settimana successiva ricevetti una telefonata dal presidente della Cia ferrarese, Mauro Ferrari, che mi invitava ad un incontro per valutare se fare o no una manifestazione per Sfir.   Non potevo essere presente all’incontro, ma comunicai a Ferrari che la tesi di verificare la possibilità di un subentro alla Sfir era ancora valida, utilizzando gli strumenti previsti dalla stessa riforma e definendo un apposito progetto ferrarese.  Dissi anche che avevo tantissimi dubbi sull’efficacia di una manifestazione, ma mi dichiarai comunque disponibile a conoscere i risultati dell’incontro per sapere come evolvevano le cose.  Non ho più saputo niente.

Al tavolo provinciale di mercoledì 15 novembre, dove ci si doveva confrontare sulle ulteriori mosse, ci siamo visti mettere in mano un volantino in cui Anb, Cnb, Confagricoltura e Cia annunciavano la decisione, legittima, di manifestare il lunedì seguente.

In quell’occasione, e quindi nell’ambito di un tavolo istituzionale, abbiamo dichiarato che non eravamo stati informati della decisione presa e che non avremmo partecipato perché per risolvere il problema crediamo soprattutto nel colloquio con i vari interlocutori, piuttosto che nelle manifestazioni contro una società privata.

Sempre in quella occasione, dichiarai che mi sarebbe piaciuto parlarne più approfonditamente qualora lo si fosse ritenuto opportuno.   Con chi, come le istituzioni e pochi altri, lo hanno ritenuto opportuno, abbiamo fatto incontri e ci siamo confrontati.  Con chi, come Anb e Cnb, non ha accolto l’invito, non abbiamo avuto modo di approfondire.

In merito alla concertazione, non conosco altri del mondo agricolo che si siano battuti per la concertazione come il sottoscritto, che ha preso posizioni ufficiali per la costituzione del tavolo agroalimentare e che a tutti i tavoli istituzionali ha dichiarato sempre in maniera molto (per tanti anche troppo) chiara come la pensa senza secondi fini.

Su questo tema, per quel che ci riguarda, ci sono già stati numerosi incontri sia al ministero sia a livello locale.   Gli amici che seguono queste vicende sanno che la concertazione è sempre stata al centro della nostra azione.   Credo però che valga il vecchio proverbio: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Per quel che mi riguarda non ho mai dichiarato di avere soluzioni in tasca, visto che si parla di trattative economiche, sociali, istituzionali in cui Coldiretti e Abi non possono fare molto di più che fornire idee.  Mi sembra una furberia di bassa lega quella di scrivere comunicati in cui si dice che Tonello aveva garantito qualcosa, per poi dire che non ha mantenuto la parola.   Piuttosto ci sarebbe da discutere sulle capacità di certe associazioni di trattare questioni economiche, visto che si affrettano a fare numeri e valutazioni su una attività come quella di Pontelagoscuro.   E’ forse una cosa saggia, se si vuole veramente che quella attività prosegua, sventolare al vento valori così alti?

Potrei dilungarmi molto su quanto si sta facendo per il mondo bieticolo, ma lascio ai presidenti di Anb e Cnb l’onore di farlo, potrei aiutarli a parlare di Finbieticola, di Absi, di interprofessione, di associazioni bieticole, di aiuti, di Ocm e molto altro.

In conclusione, per restare in tema di proverbi spero tanto che maturi anche l’altro proverbio: “tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”.

 

                                                                               Mauro Tonello