IP/05/1473
Bruxelles, 24 novembre 2005
La UE procede a una riforma
radicale del settore dello zucchero per offrire ai produttori europei
prospettive di competitività a lungo termine
“Saluto con entusiasmo
questo accordo storico” ha dichiarato Mariann Fischer Boel, commissario
responsabile per l’agricoltura e lo sviluppo rurale. “Mi congratulo con i ministri
per la loro coraggiosa e audace decisione di riformare un settore che nessuno
era stato in grado o aveva voluto riformare in passato. Non è stato facile, ma
alla fine la ragione ha prevalso e l’accordo raggiunto consentirà al settore
dello zucchero della UE di avere un futuro sostenibile e competitivo. Agire ora
significa poter disporre dei fondi necessari per agevolare questa dolorosa, ma
assolutamente necessaria,
ristrutturazione e garantire compensazioni agli agricoltori. Questo
accordo, fatto per garantire la sostenibilità del settore nel lungo termine,
non costerà un solo centesimo in più ai contribuenti e avrà positive ricadute
anche all’esterno. La nostra nuova politica sarà favorevole agli scambi, rafforzando
la nostra posizione negoziale alla riunione ministeriale dell’OMC, prevista a Hong
Kong il mese prossimo. Agli agricoltori saranno erogati pagamenti diretti
largamente disaccoppiati dalla produzione e, a partire dal 2009, i paesi più
poveri del mondo godranno di un accesso illimitato al nostro mercato.
Per i paesi in via di
sviluppo la UE resterà un mercato attraente in cui esportare il proprio
zucchero e offrirà ai suoi partner ACP l’assistenza finanziaria per adeguarsi
ai cambiamenti. L’accordo ci permetterà inoltre di allinearci rapidamente alle
conclusioni adottate di recente dal gruppo di esperti dell’OMC.”
Con questo accordo il
settore dello zucchero si allinea alle riforme della PAC del 2003 e del 2004.
La riforma tiene adeguatamente conto dei redditi degli agricoltori, degli interessi
dei consumatori e della situazione dell’industria di trasformazione; essa
permetterà inoltre di rafforzare la competitività dell’industria europea dello
zucchero, di migliorarne l’orientamento al mercato e di pervenire a un
equilibrio di mercato sostenibile, in linea con gli impegni internazionali
assunti dall’UE.
I produttori europei hanno
ora certezze di lungo termine quanto alle norme che disciplinano il settore. La
riforma fissa il quadro economico e giuridico del settore europeo dello
zucchero fino al 2014/2015, senza clausola di revisione intermedia. La
riduzione del 36% del prezzo sarà controbilanciata da un generoso fondo di ristrutturazione
di durata quadriennale avente tre obiettivi principali: innanzitutto offrire
incentivi per incoraggiare i produttori meno competitivi a cessare l’attività
nel settore; in secondo luogo, stanziare risorse per sostenere l’impatto
socio-ambientale della chiusura degli stabilimenti (finanziando piani sociali o
programmi di riconversione e misure per il ripristino ambientale dei siti
industriali); in terzo luogo, finanziare nelle regioni più colpite dalla
riforma lo sviluppo di nuove attività coerentemente con i Fondi strutturali e di
sviluppo rurale.
Per i paesi in via di
sviluppo l’Europa resterà un mercato attraente in cui esportare il proprio
zucchero. La Commissione, inoltre, propone un regime di assistenza per i paesi
ACP, che tradizionalmente esportano il proprio zucchero nella UE, avente una
dotazione finanziaria iniziale (nel 2006) di 40 milioni di euro. Ulteriori
interventi di assistenza a più lungo termine – la cui portata dipenderà dai
risultati delle discussioni sulle prospettive finanziarie – saranno garantiti
per il periodo 2007-2013.
I particolari dell’accordo
Riduzione del prezzo del
36% ripartita su quattro anni a cominciare dal biennio 2006/07 per garantire un equilibrio
sostenibile del mercato e così suddivisa: -20% il primo anno, -27,5% il
secondo anno, -35% il terzo anno e
-36% il quarto anno.
Compensazione media del
64,2% erogata agli agricoltori e calcolata
sulla riduzione di prezzo finale del 36%.
L’inserimento dell’aiuto nel regime di
pagamento unico per azienda, subordinandone il pagamento al rispetto di norme
di gestione ambientale e territoriale.
Possibilità di un ulteriore
pagamento disaccoppiato pari al 30% della perdita di reddito per un periodo
temporaneo di cinque anni, oltre alla possibilità di limitati aiuti nazionali,
nei paesi che rinunceranno a oltre la metà della loro quota di produzione.
Validità del nuovo regime,
compresa la proroga del regime delle quote zucchero, fino al 2014/15, senza
clausola di revisione intermedia.
Fusione delle quote A e B
in una quota di produzione unica.
Abolizione del sistema dell’intervento
dopo un periodo di quattro anni e sostituzione del prezzo di intervento con un
prezzo di riferimento.
Introduzione del regime di
ammasso privato come rete di sicurezza qualora il prezzo di mercato scenda al
di sotto del prezzo di riferimento.
Regime di ristrutturazione
quadriennale volontario per gli zuccherifici della UE, e per i produttori di isoglucosio
e sciroppo di inulina, sotto forma di pagamento destinato a incoraggiare la
chiusura degli stabilimenti e la rinuncia alle quote, nonché a sostenere l’impatto
sociale e ambientale del processo di ristrutturazione.
Il pagamento in questione sarà
di 730 euro a tonnellata nel primo e secondo anno, di 625 euro nel terzo anno e
di 520 nell’ultimo anno.
Possibilità di utilizzare
alcuni di questi fondi per compensare i produttori di barbabietole colpiti
dalla chiusura degli zuccherifici.
Un ulteriore fondo di
diversificazione per gli Stati membri la cui quota è ridotta in proporzioni
minime; il fondo sarà alimentato proporzionalmente alla riduzione (per
rinuncia) della quota.
Entrambi i pagamenti
saranno finanziati attraverso il gettito di un prelievo a carico dei detentori
di quota, nell’arco di tre anni.
La barbabietola coltivata
per fini non alimentari è ammissibile ai pagamenti previsti per il ritiro dalla
produzione e può beneficiare anche all’aiuto per le colture energetiche di 45
EUR/ha.
Per mantenere un
determinato livello di produzione nei paesi che producono attualmente zucchero
C è prevista una quota supplementare di 1,1 milioni di tonnellate a fronte di
un pagamento unico corrispondente all’importo dell’aiuto alla ristrutturazione
per tonnellata nel primo anno.
Sarà escluso dalle quote di
produzione lo zucchero destinato alle industrie chimiche e farmaceutiche e
quello destinato alla produzione di bioetanolo.
Aumento della quota di
isoglucosio di 300.000 tonnellate per le attuali imprese produttrici: l’aumento
avrà luogo progressivamente in tre anni al ritmo di 100.000 tonnellate all’anno.
Possibilità di acquistare ulteriori quote di
isoglucosio in Italia (60.000 tonnellate), Svezia (35.000 tonnellate) e Lituania
(8.000 tonnellate) al prezzo dell’aiuto alla ristrutturazione.
http://europa.eu.int/comm/agriculture/capreform/sugar/index_en.htm
http://europa.eu.int/comm/mediatheque/photo/barroso/index_en.cfm?id=7187