Associazione
Bieticoltori Italiani
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Superata da poco la metà della campagna saccarifera, è possibile fare alcune valutazioni sulla stessa e sviluppare alcune considerazioni per il futuro avendo sempre presente la necessità di un considerevole aumento della produttività per compensare la progressiva riduzione dei prezzi imposta dalla nuova OCM zucchero.
Il
2006 è stato un anno ad andamento climatico normale per l’Italia con una estate molto calda che ha bloccato per più di un mese lo
sviluppo delle piante. I
risultati della prima parte della campagna, da ciò condizionati, hanno portato
ad una produttività inferiore al livello di copertura dei costi di produzione e
sono estremamente significativi se confrontati con i dati di fine agosto - primi
di settembre, molto diversi in positivo. Dalle 7 tonn. di saccarosio per ettaro si è
passati alle 9 tonn. per
ettaro.
Tenendo conto che la riforma, a regime, impone di superare le 10 tonn. di saccarosio per ettaro, si comprende come sia necessario concentrare tutte le nostre attenzioni su questi numeri e sulle epoche in cui questi risultati vengono conseguiti.
Tenuto
conto di ciò – dichiara Paolo Bolognesi direttore
dell’ABI – ed avendo come obiettivo imprescindibile la produttività agricola,
occorre ripensare alla tradizionale impostazione della campagna saccarifera ed
ai tempi di raccolta del prodotto.
Le campagne debbono iniziare a fine agosto avendo cura di provvedere a
tutte le pratiche agronomiche che questo spostamento in avanti impongono ed in
particolare curare la protezione dalla cercospora (3-4 trattamenti minimo) per il
mantenimento dell’apparato fogliare originario.
Per
una produzione ottimale è necessario inoltre, e la nostra sperimentazione lo
conferma inequivocabilmente, rivedere la componente della nutrizione della
coltura soprattutto per quanto riguarda l’apporto di azoto che non deve essere
inferiore alle 120/150 unità per ettaro ed in condizioni di piovosità elevata e
nei terreni argillosi superare tranquillamente le 200 unità per ettaro. Per quanto riguarda le condizioni
economiche della campagna – conclude Bolognesi – si conferma il prezzo di circa
38 € a
tonn. a 16 gradi (prezzo
industriale più aiuto accoppiato) che
riguarderanno tutta la produzione non essendo previste, ad oggi, problemi di eccedenze. La considerazione finale è che si
tratta di una campagna buona dal punto di vista
produttivo.
Ferrara
15/09/2006